snark – space making si occupa di design relazionale, di processi decisionali e di co-progettazione, percorsi partecipati e di comprensione di fenomeni complessi.
snark si concentra sull’analisi e lo stimolo di questa produzione attraverso molteplici strumenti e approcci:
– design thinking
– arte relazionale
– co-design tramite la metodologia “cultural probes”
– narratologia e storytelling
– analisi valoriale
snark tratta temi di progettazione urbana con una particolare attenzione alla sovrapposizione tra community online e offline. Snark agisce con soggetti pubblici e privati alla scala dello spazio pubblico circoscritto così come delle strategie territoriali: dall’individuo, alle comunità.
Gaspare Caliri è semiologo di formazione, service designer, presidente di snark – space making e socio di Kilowatt soc. coop. Si occupa di percorsi partecipati e di co-progettazione, community engagement e community management. è community manager della piattaforma Comunità della Rete Civica Iperbole del Comune di Bologna (lanciata a dicembre 2014). In Kilowatt è project manager e si occupa di design dei servizi, progettazione di servizi collaborativi, marketing strategico e comunicazione. Co-fondatore di CUBE (Centro Universitario Bolognese di Etnosemiotica) e coordinatore di SentireAscoltare, rivista di critica musicale.
Michele Restuccia, laureato in comunicazione, co-fondatore di snark – space making. Attualmente è il community manager della piattaforma collaborativa Comunità di Rete Civica Iperbole, esperimento di civic network dedicato ai soggetti e ai progetti collaborativi della città. Precedentemente ha lavorato per il programma Spinner della Regione Emilia Romagna
By Design or by Disaster TALK: 26.5.2015 19:00 | unibz | F0.03
Cultural probing e spazi pubblici
Il lavoro di snark ha come oggetto il rapporto processuale tra spazio pubblico e spazio privato, il modo in cui lo si negozia e il modo in cui lo si osserva.
Nella conferenza presenteremo alcuni progetti frutto di questo lavoro. Questi progetti partono dal presupposto che la dimensione pubblica è prodotta della costante negoziazione tra soggetti, luoghi e autorità, piuttosto che una premessa ad azioni e usi. Essi si sviluppano poi prendendo in considerazione la dimensione narrativa di soggetti, dispositivi e interessi parziali al fine di comporli in un mosaico che permetta di recuperare uno spazio pubblico “di tutti”.
SUGGESTED BOOKS
Interesting questions / statements
“We are in the glory of not knowing what we are doing.” John Cage
“È difficile dire qualcosa di sensato sul senso.” Algirdas Julien Greimas
“Questa è arte se fai in modo che lo sia.” artway of thinking
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